Usura, l’allarme del Commissario Nazionale: fenomeno vivo, ma denunce in calo

  • 1 settimana ago
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L'8,5% delle persone che ha avuto bisogno di denaro, oltre alle proprie
disponibilità, nell'arco di un anno si è visto offrire un prestito da sconosciuti
senza averlo mai richiesto. A fornire il dato è stata la direttrice della sede di
Campobasso della Banca d'Italia, Fulvia Fokker, nel suo intervento al focus su
usura e racket che si è tenuto all'Università del Molise. L'aulamagna di
giurisprudenza ha ospitato un confronto tra istituzioni, esperti e mondo
produttivo. Momento centrale è stato l'intervento in collegamento del
commissario nazionale anti-racket Maria Grazia Nicolò, che ha lanciato l'allarme.
Le denunce e conseguentemente le istanze di accesso al fondo sono soprattutto per
l'usura in costante diminuzione. È un dato preoccupante perché l'usura non
colpisce soltanto le attività economiche, ma colpisce anche le famiglie.
L'usura crea un clima di soggiacenza, un rapporto di soggiacenza con l'usuraio.
L'usurato si sente legato all'usuraio perché a totto lo ritiene un benefattore.
La giornata di studi è stata promossa dall'associazione SRS Impresa, rete per
la legalità, insieme all'osservatorio provinciale sull'usura, coordinato dalla
prefettura di Campobasso e dall'Università del Molise. Il numero delle
denunce di per sé non è indicativo della presenza del fenomeno, perché sappiamo
che questo è un fenomeno sommerso e quindi i dati ci raccontano poco della
reale presenza di questo tipo di reato. La Lattarulo ha poi evidenziato che
chi denuncia non viene mai lasciato solo. Lo Stato ha ormai da tempo messo a
disposizione del cittadino degli strumenti di intervento.
Esiste un fondo presso il Ministero dell'Interno che è proprio rivolto a
coloro che denunciano e quindi nel caso dell'usura attraverso l'erogazione di un
mutuo a tasso zero di durata decennale e nel caso del racket un sostegno
finanziario alle vittime. Tra gli interventi è anche quello del
procuratore di Campobasso Nicola D'Angelo. L'usura e la criminalità in
generale incitano sulla libertà dei cittadini. Ha detto D'Angelo ogni volta
che si verificano questi fenomeni non abbiamo solo dei singoli casi giudiziari
ma siamo di fronte ad una lacerazione della società. Sono fatti di una gravità
inaudita, ha concluso il procuratore, nei quali la libertà delle persone e
quindi anche il sistema democratico vengono messi in discussione.