Stalking, arrestato campobassano a San Severo: aveva violato restrizioni

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Dal 2019 aveva iniziato a perseguitarla un escalation di violenza psicologica e intimidazioni nel tempo che la donna, oggi cinquantenne aveva denunciato nei confronti di un campobassano suo coetaneo accusato di stalking. È stato aperto un procedimento penale. Diverse le misure cautelari per lui fino a quella della libertà vigilata all'interno di una comunità di recupero psichiatrico fuori dal Molise. Nonostante le restrizioni è emerso dalle indagini, l'uomo all'inizio del mese si è allontanato più volte senza permesso dalla struttura, iniziando a perseguitare la donna tramite i social, inviandole messaggi pieni di rancore, arrivando a esplicite minacce di morte. Una situazione che ha creato ansia e paura nella vittima, la quale si è di nuovo rivolta alle forze dell'ordine. Gli agenti della squadra mobile della sezione specializzata hanno impiegato pochissimo per raccogliere quanto è bastato per fornire alla procura del capoluogo tutti gli elementi utili per richiedere e ottenere l'aggravamento della misura cautelare con il trasferimento in carcere. Qualche giorno fa gli agenti del commissariato di San Severo su richiesta, appunto, della mobile di Campobassano, hanno rintracciato e portato in carcere il cinquantenne molisano, ritenuto responsabile di gravi atti persecutori. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Jeep del Tribunale del capoluogo che lo ha motivato con la necessità di proteggere la donna. Il procedimento, hanno precisato dalla procura, si trova nella fase delle indagini preliminari e l'indagato potrà esperire a sua difesa tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito. Nel 2025 sono state numerose le attività di indagine per codice rosso, almeno un centinaio quelle di cui si è occupata la squadra mobile di Campobassano, comandata da Marco Graziano. Le misure cautelari applicate a tutela delle vittime, hanno continuato dalla procura, dimostrano come la rapidità di intervento sia fondamentale per evitare che le condotte persecutorie sfocino in episodi di violenza ancora più drammatici. Sì.