Santa Croce, ragazzi Liceo Scientifico scrivono lettera a ragazzo picchiato

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Una condanna netta del gravissimo episodio di violenza gratuita nei confronti del ragazzi di 14 anni di Santa Croce di Magliano arriva dai sindaci di 100 comuni molisani che hanno sottoscritto una nota congiunta. Quel video è atroce del pestaggio ripreso con dei telefonini ha fatto il Giro d'Italia scioccando e indignando. Si indaga e pare che non sia un episodio isolato. Di fronte a fatti di tale gravità hanno dichiarato i primi cittadini non possono esserci ambiguità né silenzi. Noi abbiamo già fatto un primo comitato esteso alle componenti del territorio che hanno specifiche competenze e in particolare sotto il profilo sociale e del e del disagio giovanile. Quindi è un lavoro che continueremo senz'altro. Ho già registrato una volontà comune di lavorare insieme proprio per dare delle risposte tempestive ed efficaci al territorio in questo senso. Ricca di umanità e fermezza la lettera degli studenti del liceo scientifico di Santa Croce di Magliano. Gabriel, ti siamo vicini hanno scritto. Quello che hai subito è stato ingiusto, violento e profondamente sbagliato. Chi ti conosce sa che non meriti nulla di tutto questo. Sei sempre stato presente per tutti. Sei una persona solare, gentile e disponibile, un ragazzi con valori e rispetto. Nessuno dovrebbe mai subire ciò che hai subito tu, né fisicamente né mentalmente. Non sei solo. Questa storia riguarda tutti noi giovani, le nostre comunità e il diritto di sentirci al sicuro nei luoghi in cui viviamo ogni giorno. Sappiamo tutti quanto sei forte, hanno proseguito, e continui a dimostrarlo non abbassando mai la testa anche in una situazione simile. il tuo coraggio e quello della tua famiglia vi fanno onore e rappresentano un esempio per tutti noi se avrai bisogno di parlare, di sfogarti o semplicemente di non sentirti solo. Si legge ancora nella lettera degli studenti del liceo di Santa Croce Puoi contare su tutti noi. Non lasciare che questo episodio ti cambi, meriti serenità e un futuro roseo. Poi la conclusione, il silenzio e l'indifferenza non sono la soluzione. Ognuno ha il dovere di agire e contribuire alla formazione di una comunità più civile e giusta. Non è concepibile né accettabile vivere nel terrore, nella paura che possa accadere ancora qualcosa di simile. Questa lettera è anche una richiesta di intervento di fronte a un'azione che non può e non deve essere dimenticata. È stata già raggiunta per quanto riguarda questo caso particolare una intesa con il sindaco, tra il sindaco e i servizi sociali. Quindi sicuramente una un primo passo è già stato fatto.