Programma operativo, al tavolo tecnico i commissari ottengono più tempo

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A piccoli passi la sanità molisana cerca di venire fuori da un contesto che la vede prigioniera di debiti e regole che ne mettono in discussione la tenuta. In questa direzione va il lavoro che da mesi hanno messo in campo i commissari governativi Bonamico e Di Giacomo, il cui arduo compito, oltre ad essere quello di sbrogliare la matassa in regione, assume anche l'altro onere di fronteggiare i tavolo tecnico romani composti dal Ministero della Salute e da quello dell'Economia e delle finanze. L'ultimo in ordine di tempo, ha visto un serrato confronto con la struttura chiamata a verificare gli adempimenti collegati al DM70, quello che ormai tutti hanno imparato a conoscere come decreto Balduzzi. Due sono le direttrici romane, riduzione del debito e chiusura delle strutture sotto soglia di prestazioni. Su questo ultimo versante le strutture in discussione sono quelle del servizio di emodinamica e punto nascita. La questione riguarda gli ospedali di Termoli e di Isernia. San Timoteo e Veneziale sono infatti sotto la soglia prevista dal Balduzzi e da tempo Roma ne chiede la chiusura. Tuttavia, una prospettiva di miglioramento dei dati ha consentito ai commissari di congelare ancora una volta la situazione ottenendo una proroga delle verifiche in corso. Questo al fine di salvare almeno uno dei due nosocomi. Le parti in gioco da tenere in equilibrio sono tre: rete ospedaliera, reti tempo dipendenti e piano di rientro. Passi avanti sulle reti tempodipendenti ne sono stati fatti con il varo delle nuove procedure relative all'ictus e al trauma. Pesa sulla rete legata all'infarto la prospettiva sul futuro del servizio di emodinamica. Sul fronte economico c'è da segnalare un intervento del senatore Lotito in sede di maxi emendamento alla finanziaria che punta a prorogare al 2028 il programma operativo presentato dai commissari e così da sbloccare 45 milioni di euro a favore del Molise. Sì.