Parco Nazionale del Matese, nasce a Guardiaregia la nuova governance

  • 12 ore ago
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Una data che segna un nuovo passaggio nell'istituzione del Parco Nazionale del
Matese. A guardia regia, nel cuore del suo territorio, il Comitato di Gestione
Provisoria fa il suo esordio in pubblico. Organismo chiamato a guidare la fase di
avvio del nuovo parco dopo anni di attese, ricorsi e perimetrazioni contestate.
Primo e fondamentale punto da affrontare, il dialogo con il territorio. A
presiderlo è Andrea Boggia, consigliere a piedi Monte Matese, profilo tecnico e
operativo che oggi ha illustrato il mandato ai primi passi della struttura
provvisoria, dal coordinamento con i comuni alla raccolta delle esigenze dei
territori fino alla definizione di una mappa condivisa delle criticità.
Credo che i primi passi concreti siano appunto questi, quelli di confrontarci
costantemente col territorio per invertire a un trend e una narrazione
che è stata fallace, quella del parco nazionale, e per costruire finalmente dal
basso il parco attraverso il costante contatto, collaborazione, costruzione
crescita con portatori d'interesse, stakeholder, amministratori, col territorio".
Nel comitato anche Conf Cooperative Molise, rappresentata dal Presidente
regionale Terriaca, che ha ribadito il ruolo delle cooperative nella
valorizzazione dell'area.
Il timore che le attività economiche potrebbero avere, come dire, delle
criticità per l'istituzione del parco non è assolutamente corrispondente a
ciò che è. Io porto dei dati di livello nazionale.
l'indice di spopolamento dei territori interni che fanno parte dei parchi è
molto inferiore rispetto all'indice di spopolamento dei territori che non fanno
parte dei parchi. Anche la Regione Molise è pronta a fare la sua parte con il
consigliere delegato all'ambiente Roberto Di Baggio che ha confermato
l'impegno dell'ente nel completare l'itere amministrativo e nel dialogo
con il Ministero per accelerare la piena operatività del parco. Le norme di
salvaguardia sono state fatte di concerto col Ministero in maniera molto
moderna. Diciamo che l'aspetto, oltre che apprevalire l'aspetto ambientale, hanno
tenuto conto delle molte richieste che sono pervenute dal territorio, molte
altre speriamo che vengano recepite.
Momento centrale dell'incontro, proprio le voci dei territori.
I sindaci di Guardiaregia e Campochiaro hanno riproposto con forza richieste
già nota maggiore attenzione alle comunità locali e tutele alle attività
agricole e zootecniche oltre ai chiarimenti sulle perimetrazioni e sui
vincoli per chi vive e lavora nell'area.
Di cosa non vi soddisfa?
No, non ci soddisfa soltanto la perimetrazione, cioè proprio il perimetro che loro hanno scelto
perché tutto il paese fino giù al tratturo è incluso all'interno del parco
quindi con tutti i limiti che qualche modo potrebbero i proprietari dei fondi subirne.
Non siamo il Trentino, non siamo sulle Dolomiti.
Loro hanno avuto l'opportunità nel corso degli anni
di gestire questo patrimonio naturalistico
per uno sviluppo turistico.
Noi volevamo andare in quella direzione,
quindi in questo senso dico
cerchiamo di venirci incontro.