Parco Nazionale del Matese, nasce a Guardiaregia la nuova governance
Una data che segna un nuovo passaggio nell'istituzione del Parco Nazionale del Matese. A guardia regia, nel cuore del suo territorio, il Comitato di Gestione Provisoria fa il suo esordio in pubblico. Organismo chiamato a guidare la fase di avvio del nuovo parco dopo anni di attese, ricorsi e perimetrazioni contestate. Primo e fondamentale punto da affrontare, il dialogo con il territorio. A presiderlo è Andrea Boggia, consigliere a piedi Monte Matese, profilo tecnico e operativo che oggi ha illustrato il mandato ai primi passi della struttura provvisoria, dal coordinamento con i comuni alla raccolta delle esigenze dei territori fino alla definizione di una mappa condivisa delle criticità. Credo che i primi passi concreti siano appunto questi, quelli di confrontarci costantemente col territorio per invertire a un trend e una narrazione che è stata fallace, quella del parco nazionale, e per costruire finalmente dal basso il parco attraverso il costante contatto, collaborazione, costruzione crescita con portatori d'interesse, stakeholder, amministratori, col territorio". Nel comitato anche Conf Cooperative Molise, rappresentata dal Presidente regionale Terriaca, che ha ribadito il ruolo delle cooperative nella valorizzazione dell'area. Il timore che le attività economiche potrebbero avere, come dire, delle criticità per l'istituzione del parco non è assolutamente corrispondente a ciò che è. Io porto dei dati di livello nazionale. l'indice di spopolamento dei territori interni che fanno parte dei parchi è molto inferiore rispetto all'indice di spopolamento dei territori che non fanno parte dei parchi. Anche la Regione Molise è pronta a fare la sua parte con il consigliere delegato all'ambiente Roberto Di Baggio che ha confermato l'impegno dell'ente nel completare l'itere amministrativo e nel dialogo con il Ministero per accelerare la piena operatività del parco. Le norme di salvaguardia sono state fatte di concerto col Ministero in maniera molto moderna. Diciamo che l'aspetto, oltre che apprevalire l'aspetto ambientale, hanno tenuto conto delle molte richieste che sono pervenute dal territorio, molte altre speriamo che vengano recepite. Momento centrale dell'incontro, proprio le voci dei territori. I sindaci di Guardiaregia e Campochiaro hanno riproposto con forza richieste già nota maggiore attenzione alle comunità locali e tutele alle attività agricole e zootecniche oltre ai chiarimenti sulle perimetrazioni e sui vincoli per chi vive e lavora nell'area. Di cosa non vi soddisfa? No, non ci soddisfa soltanto la perimetrazione, cioè proprio il perimetro che loro hanno scelto perché tutto il paese fino giù al tratturo è incluso all'interno del parco quindi con tutti i limiti che qualche modo potrebbero i proprietari dei fondi subirne. Non siamo il Trentino, non siamo sulle Dolomiti. Loro hanno avuto l'opportunità nel corso degli anni di gestire questo patrimonio naturalistico per uno sviluppo turistico. Noi volevamo andare in quella direzione, quindi in questo senso dico cerchiamo di venirci incontro.
