Legambiente presenta “Pendolaria”: la rete ferroviaria in Molise tra le peggiori

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Il padre Kenesh è desolante, una rete ferroviaria ormai inesistente e in prospettiva ancora molti anni di attesa per tornare, forse. A viaggiare in treno tra termoli, Larino, Campo Basso, Isernia e Venafro. Pendolaria, il rapporto di Legambiente sulla rete ferrata della penisola, individua tutte le criticità sulla base delle indicazioni fornite dai passageri e dagli investimenti statali e regionali sulle opere. Per quanto riguarda il Molise dice tutto lo zero sui fondi messi in cantiere, alle voci stanziamenti per il servizio, stanziamenti per il materiale rotabile e stanziamenti nel bilancio regionale, unica regione in Italia insieme all'Umbria ad avere lo zero in casella. Il Molise condivide con l'Umbria un altro primato negativo, quello dell'età media dei convogli, il 79% dei treni circolanti a più di 15 anni, solo l'Umbria fa peggio con il 91%. E' sempre queste due regioni hanno i vagoni più vecchi con vent'anni di media, rispetto al resto del Paese, la cui media è di 14 anni. Se attende, dice Pendolaria, l'elettrificazione della linea che collega Campo Basso a Isernia, i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2024 mentre i disagi per i Pendolari continuano ad essere pesantissimi. Il rischio prosegue l'analisi di legambiente e quello di non continuare gli interventi sulla successiva tratta, cioè la Campo Basso Larinothermoli, visto che i fondi del PNRR sono stati assorbiti dalla elettrificazione della Campo Basso Isernia, che dovevano costare 80 milioni di euro e sono già arrivati a 390 milioni. Impietose le virgolette che sono apposte alla regione Molisa la voce offerta di treni regionali in chilometri, nel 2024 spiegano dalle gambiente quello che i Molisani e non solo loro già conoscono, e cioè che nel 2024 gran parte della rete rimasta chiusa per i lavori di ammodernamento e dell'elettrificazione, chiusa come la stazione di campo basso e paradosso finale. Le piccole stazioni della metropolitana leggera che mai entrate in funzione stanno lì sepolte dall'erba e dall'incuria, buone nemmeno nei giochini dei bambini e simbolo di uno spreco colossale.