La Regione Molise compie 62 anni, Pallante: “L’autonomia va difesa”

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La Regione Molise ha compiuto 62 anni dopo un lungo iter legislativo e una battaglia portata avanti sin dagli albori della Repubblica da parte di vari parlamentari molisani dell'epoca. Grandi nomi di quella politica che costruì il Molise il 27 dicembre del 1963. Il Parlamento votò a larga maggioranza il distacco dall'Abruzzo, il riconoscimento dell'autonomia. Nel giorno dell'anniversario queste le parole del presidente del Consiglio regione Quintino Pallante. Grazie a chi ha avuto quell'intuizione per la quale oggi la Regione conserva la propria autonomia ad e questo è sicuramente un fatto molto importante, così compie la discussione che ogni tanto capeggia insomma sui titoli di giornali o addirittura in qualche ristretto circolo, diciamo, mediatico, quella per la quale la regione dovrebbe scomparire e invece poi a guardar bene la nostra regione, non solo ci sono tutti gli elementi per conservarla, ma ha rappresentato una vera condizione di sviluppo. I dati confermano questo, a differenza di quello che è accaduto magari anche rispetto alla nostra regione limitrofa, rispetto alle condizioni che c'erano 62 anni. Certo, la strada da fare è ancora molta, ma io sono fiducioso che la regione possa continuare a prosperare con l'aiuto e il contributo di tutti. Questo è un fatto molto importante, non credo bastino una sola le istituzioni, ci vuole la collaborazione soprattutto dal mondo delle associazioni, da chi fa del volontariato, perché insomma le condizioni oggettivamente di tutta l'Europa e del mondo occidentale sono difficili rispetto alla prosperità che c'è stata negli anni precedenti. Prosperità che deve essere contemperato con l'aiuto di tutti, compie diceva poc'anzi, ma sicuramente con il presidio delle istituzioni. E ormai di diffusa e reclamata necessità, hanno spiegato gli ex consiglieri regionali riuniti in apposita associazione guidata da Gasperino di Lisa. Condividere una visione unitaria della politica territoriale ricca di potenzialità ignorate o poco sviluppate compie la biodiversità, le ferite inferte dalle crisi ai processi di crescita di sviluppo del nostro territorio e quelle pericolosamente presenti hanno continuato, richiedono un atto di coraggio che solo un impegno unitario e determinato può portare al successo. Abbiamo impellente bisogno di consolidare la nostra autonomia e a tal fine abbiamo la necessità di elaborare e mettere in opera un nuovo piano di sviluppo regione. l'infrastruttura al primo posto, la realizzazione della tanto discussa arteria principale, quella del collegamento su Roma, ha in questi giorni, in questi ultimi mesi, ha avuto un'accelerazione per la quale l'ANAS ha disposto alla progettazione, un piccolo iniziale contributo, quindi il primo tratto realisticamente di autostrada sarà possibile vederlo entro il 2030, ragionando in termini concreti. Questa è la prima cosa, naturalmente insieme con i presidi sanitari per i quali pure si sta facendo un grande lavoro