Isernia, giornalisti insultati in consiglio: attacco ingiustificato
Non è la prima volta che accade. In consiglio comunale a Disernia c'è insofferenza verso la stampa, un'alchimia che fa credere ad alcuni componenti della maggioranza, primo tra tutti il presidente della Sise Sergio Sardelli, di poter offendere pubblicamente i giornalisti qualora riportino le opinioni espresse dall'opposizione. Un cortocircuito che va avanti da tempo nonostante la presenza quotidiana del sindaco Piero Castrataro sugli schermi di Telemolise. Allora, le telecamere sono pronte e adesso la solita manfrina. Dopo questa ennesima battuta di spirito diretta alle televisioni in re di aver acceso le telecamere per filmare l'intervento polemico di un contigliere di minoranza, la nostra giornalista Valeria Migliore ha reagito e ne è nata una discussione a tratti delirante, laddove sono volati insulti di basso livello come vai a pascere le pecore all'indirizzo della giornalista e offese travestite da buonismo come quella del sindaco Piero Castrataro di invitare i giornalisti a seguire un convegno sulla libertà di stampa. Non ci possiamo permettere di offendere una categoria, di offendere persone che lavorano e di offendere persone che siamo i primi noi a chiamare quando ne abbiamo necessità. Quindi io mi dissocio da quanto è stato detto dal presidente del consiglio e dal sindaco e da qualche consigliere e chiedo scusa a tutta la categoria. Grazie. È una pagina brutta della politica molisana questa perché la nostra emittente offre sempre a tutti la possibilità di esprimere le proprie opinioni. Tutti, nessuno escluso, con un grande senso di equità e di moderazione come l'è stato riconosciuto a caldo dalle diverse anime politiche, a partire dal segretario provinciale del PD di Serna Marco Amendola. Credo che da parte della stampa ci sia stato sempre un estremo rispetto nei confronti di chi magari aveva dei dubbi o un giudizio diverso rispetto a quello che era stato narrato. Avete sempre dato piena disponibilità e pieno spazio per replicare. L'offesa, soprattutto nel ruolo che abbiamo l'onore e l'onore di ricoprire non dovrebbe essere mai consentita e mai possibile. Si è sfociato in determinati comportamenti che in generale io condanno perché non sono propri né del ruolo e né del comportamento che siamo. Sbagliato prima innanzitutto il presidente del consiglio che non solo ha impedito ma anche offeso personalmente i giornalisti presenti. E poi lo stesso sindaco che dopo, anziché diciamo calmare la situazione, ha impedito anch'essi contro la stampa, la libertà di stampa, non so, facendo riferimento a chi e soprattutto a cosa perché non c'era assolutamente il motivo. Ogni trasmissione nella quale io sono stato invitato, soprattutto da Telemolisa, c'era comunque un interlecutore anche della maggioranza. Siete stati sempre equidistanti, avete fatto il vostro lavoro sempre con tranquillità, serenità ed imparzialità. Io ritengo che i politici di Palazzo San Francesco debbano valutare bene quando si rivolgono alla stampa in un modo negativo perché la stampa di questa regione è corretta e mi sembra assurdo che i giornalisti stiano alle 21, alle 22, ai Serni ad ascoltare un Consiglio Comunale di una piccola realtà e non abbiano nient'altro da fare. Quindi mi piacerebbe che nel futuro, oltre a ripristinare un ufficio stampa di un comune-capoluogo di provincia, che non c'è, si dia la possibilità di massima trasparenza, quindi senza offendere nessuno, senza limitare l'accesso della stampa al Consiglio Comunale e senza in qualche modo capire che c'è interesse, cioè giornalisti di questa città vogliono seguire le sorti del Consiglio Comunale.
